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"Paese mè, 'n te pozze mai scurdà ...".Le semplici, toccanti parole della celeberrima canzone popolare abruzzese "Paese mè", del M.o Antonio Di Jorio, sono l'espressione più genuina per descrivere il profondo ed indissolubile vincolo affettivo che lega ogni uomo, per tutta la sua esistenza, al paese natio.

Questo sito è dedicato a tutti gli abruzzesi che vivono lontano dalla loro terra e si propone, per quanto possibile, di offrire loro le immagini più significative dei luoghi in cui hanno visto la luce e mosso i primi passi.
     
     
     
     
     
     
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Abruzzo: vivere la Natura!

Una ricerca effettuata nel 2016 dall'Huffington Post USA sui 12 migliori posti al mondo in cui vivere o ritirarsi in pensione, colloca l'Abruzzo al 5° posto. Una delle componenti che hanno spinto il giornale statunitense ad attribuire un riconoscimento così prestigioso alla nostra regione, è la natura in cui essa è immersa. Difatti l'Abruzzo, con i tre Parchi Nazionali, lo sterminato Parco Regionale Sirente-Velino e le oltre trenta Riserve Naturali che, nell'insieme, coprono oltre un terzo del territorio regionale, è giustamente definito la "Regione Verde d'Europa".

All'interno delle numerose aree protette, disseminate non solo sulla dorsale appenninica, ma anche sulle dolci e fertili colline dell'entroterra e lungo i centotrenta chilometri di costa, è custodito oltre il 75% delle specie vegetali e animali del continente europeo.

Questa sezione del sito si propone di far scoprire al visitatore alcuni dei tanti "tesori" naturali che caratterizzano la nostra stupenda terra. (Desideriamo puntualizzare che le splendide località presenti in questo settore non devono essere considerate nè le più belle nè le più importanti della regione, ma semplicemente quelle che siamo riusciti finora a visitare durante il lungo "Viaggio" attraverso il territorio abruzzese.)

Cenni sui Parchi abruzzesi

Il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise          

Il Parco Nazionale d'Abruzzo, oggi denominato Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise (Legge 93/2001), è, insieme al Gran Paradiso, il più antico Parco Nazionale italiano. Fu istituito, infatti, su iniziativa privata, nel lontano Novembre 1921 e fu inaugurato a Pescasseroli il 9 Settembre 1922; ottenne il riconoscimento nel gennaio del 1923.
L'area protetta, situata nel cuore dell'Appennino Centrale, si estende su una superficie di circa 50.000 ettari e abbraccia tre province: L'Aquila (nella quale ricadono circa i 3/4 dell'intero Parco), Frosinone (Lazio) e Isernia (Molise).
E' noto in tutto il mondo, oltre che per la bellezza dei luoghi, per la presenza, nei suoi immensi boschi e sugli alti gruppi montuosi, degli ultimi esemplari di alcune specie endemiche di grandi mammiferi, che solo l'istituzione della Riserva ha salvato dall'estinzione: l'Orso Bruno Marsicano (Ursus arctos marsicanus), il simbolo del Parco; il Camoscio d'Abruzzo (Rupicapra pyrenaica ornata, che attualmente, però, molti zoologi considerano specie endemica dell'Appennino e classificano come specie distinta), considerato il camoscio più bello del mondo e il Lupo Appenninico (Canis lupus italicus), un tempo diffuso lungo l'intero arco degli Appennini. Altri illustri "inquilini" del Parco sono l'Aquila reale (Aquila chrysaetos), il Cervo, il Capriolo, la Lince, la Lontra, il Picchio di Lilford, il Picchio nero, il Falco pellegrino, etc.
Tra le meraviglie del Parco spicca sicuramente l'incantevole Riserva integrale della Camosciara, uno dei luoghi più spettacolari ed incontaminati di tutto il territorio abruzzese.

 

Il Parco Nazionale del Gran Sasso-Monti della Laga      

E' uno dei più grandi Parchi Nazionali italiani (150.000 ettari) e fu istituito con legge n. 394 del 6 Dicembre 1991. Abbraccia le province di L'Aquila, Teramo e Pescara e comprende tre grandi gruppi montuosi: la catena del Gran Sasso d'Italia, dove si erge la vetta più alta di tutto l'Appennino (Corno Grande, 2.912 m.); il massiccio della Laga, con il Monte Gorzano (2.458), il Monte della Laghetta (2.369 m.) e il Pizzo di Sevo (2.421 m.) e i Monti Gemelli. Tra il Corno Grande e il Corno Piccolo (2.655 m.), ad una altitudine di 2.680 m., si trova il ghiacciaio del Calderone, l'unico degli Appennini e il più meridionale d'Europa.
Nel cuore della catena del Gran Sasso d'Italia è nascosto l'immenso altopiano carsico di Campo Imperatore (1.800-2.150 m. s.l.m.), soprannominato "Il piccolo Tibet". Gli sterminati pascoli dell'altopiano sono circondati dalle spettacolari cime montuose del Corno Grande, Corno Piccolo, monte Prena (2.561 m.), monte Camicia (2.570 m.), monte Brancastello (2.385 m.), Pizzo Intermesoli (2.646 m.), monte Portella (2.388 m.), monte Scindarella (2.233) ed altre vette minori.
Anche nel Parco Nazionale del Gran Sasso sono presenti quasi tutte le specie animali elencate in precedenza nel Parco Nazionale d'Abruzzo.

 

Il Parco Nazionale della Majella          

Il Parco Nazionale della Majella fu istituito nel 1991, insieme a quello del Gran Sasso-Laga. Si estende per oltre 74.000 ettari tra le province di Pescara, Chieti e L'Aquila. L'area protetta è quasi interamente raccolta intorno ai massicci montuosi della Majella, che ha nel Monte Amaro (2.795 m.) la seconda vetta più alta di tutto l'Appennino e numerose altre (circa una trentina) superiori ai 2.000 m., e del Morrone (2.061 m.). Il fascino della Majella, che il Petrarca definì "Domus Christi", è accresciuto dai numerosi, e talvolta inaccessibili, eremi incastonati nella roccia e dalle stupende e storiche abbazie disseminate nel territorio. I profondi, lussureggianti ed incontaminati canyons ricchi di acque che caratterizzano alcune zone del Parco sono considerati un autentico Eden dagli amanti della natura.
Nel Parco sono state censite oltre 1.700 specie vegetali, che rappresentano circa il 70% di tutta la flora italiana. Fungendo il Parco Nazionale della Majella da cerniera tra il Parco Nazionale del Gran Sasso-Laga (a nord) e il Parco Nazionale d'Abruzzo (a sud), è ovviamente caratterizzato dalla presenza della stessa fauna che si riscontra nelle altre due aree protette, salvo rarissime eccezioni.

 

Il Parco Regionale del Sirente-Velino          

Il Parco Regionale del Sirente-Velino, istituito dalla Regione Abruzzo nel 1989, ha una estensione di oltre 50.000 ettari e abbraccia il territorio di 22 comuni in Provincia dell'Aquila.
L'area protetta è caratterizzata dalla presenza di due maestosi massicci montuosi: il monte Velino (2.487 m., la terza vetta della catena appenninica) ad ovest, al confine con il Lazio, e il monte Sirente (2.349 m.) più ad est.
Nel Parco Sirente-Velino, in territorio comunale di S. Demetrio nè Vestini, si trovano le famose Grotte di Stiffe, originate dalla natura carsica del territorio e caratterizzate dalla presenza di un fiume sotterraneo alimentato, tramite un inghiottitoio situato a 1.350 m. di altitudine, dalle acque provenienti dall'altopiano delle Rocche. All'interno delle grotte si resta ammaliati dalla presenza di stalattiti, stalagmiti, suggestivi laghetti e fragorose cascate, alte anche alcune decine di metri.
L'area protetta del Parco ospita circa il 46% delle specie dei mammiferi presenti sul territorio italiano, tra cui alcune specie endemiche a rischio estinzione come l'Orso Bruno Marsicano e il Lupo Appenninico, il 32% degli uccelli nidificanti in Italia, tra cui il grifone, recentemente reintrodotto, il 17% dei rettili e il 30% degli anfibi.

 

L'Area Marina Protetta "Torre del Cerrano"

L'ultima nata (e fanno 4!) tra i Parchi Nazionali abruzzesi è l'Area Marina Protetta "Torre del Cerrano", istituita con decreto del Ministero dell'Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare del 21 Ottobre 2009, pubblicato sulla G.U. Della Repubblica Italiana n. 80 del 7 Aprile 2010.
Il Parco Marino, al quale la nota trasmissione televisiva 'Linea Verde' ha dedicato la prima parte del programma andato in onda su RAI1 il 6 Febbraio 2011, è la prima A. M. P. del medio Adriatico e abbraccia, in lunghezza, 7 km. di un fantastico litorale, situato tra le due splendide località balneari di Pineto e Silvi, caratterizzato da una estesa pineta (lunga 5.000 m.), da un ambiente dunale straordinario e intatto, dove nidifica il Fratino (Charadrius alexandrinus), piccolo e raro uccello migratore proveniente dall'Africa, che in questa zona ha trovato l'habitat ideale per la riproduzione, e dalla presenza, quasi sulla linea di confine tra i due territori comunali, della maestosa Torre di Cerrano, suggestivo torrione costiero di avvistamento (e simbolo della costa centro-settentrionale abruzzese) fatto erigere nel XVI da Carlo V a difesa della costa dalle incursioni saracene.
La superficie dell'intera area protetta è divisa in 3 Zone (B, C e D), ha un'area complessiva di circa 37 kmq. e penetra in mare fino al limite delle 3 miglia marine.
Le acque protette antistanti la torre custodiscono, a meno di un chilometro dalla battigia e ad una profondità di circa 11 m., un sito di straordinario interesse archeologico: le rovine dell'antichissimo porto (risalente al VII sec. a. C.) di Atri, la pre-romana Hadria che diede il suo nome al mare Adriatico.

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