Ofena, antichissima città italica chiamata Aufinum, sembra abbia fatto parte della Lega Italica alleata di Corfinium nella guerra contro Roma. La piccola località (531 m. slm. e circa 600 abitanti nell'ambito comunale) sorge a monte dell'altopiano di Navelli ed è compresa sia nell'area del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, sia nella Riserva Naturale Voltigno e Valle d'Angri.
Il borgo fortificato medievale conserva ancora parti delle antiche bastionature, alcune delle quali trasformatesi in case-mura, abitazioni alte e compatte con funzione difensiva. All'interno del paese la rete viaria segue raramente le curve di livello, ma si dispone piuttosto secondo l'impianto cruciforme romano.
Nel centro abitato spiccano la chiesa di S. Nicola di Bari e il palazzo Cataldi-Madonna, con pregevole portale in pietra. Appena fuori dal borgo si trovano la chiesa di S. Pietro in Cryptis (XII sec.), il convento dei Cappuccini, con adiacente chiesa dell'Assunta, e l'antico convento di San Francesco.
Anche Ofena, come tanti altri centri della provincia aquilana, è stato paese di pastori transumanti; ogni anno, all'approssimarsi dell'autunno, essi raggiungevano con le greggi il tratturo, che li avrebbe condotti fino ai ricchi pascoli del Tavoliere delle Puglie.